Oggi comunque le strane teorie di Leboyer sono generalmente accettate, forse più dalle ostetriche, in realtà, che dalle donne medesime, e i corsi preparto non sono più come erano quarant'anni fa. Quello a cui ho partecipato io è stato molto bello e utile e posso dirti che comunque saperne qualcosina e fare esercizi appositi aiuta.
La
cosa fondamentale per “allenarsi”, si diceva, è tenere il corpo
elastico e flessibile. In gravidanza ci si sente un po' goffe e
rigide per vari dolori e tensioni dovuti al nuovo equilibrio dei
pesi, ma in realtà i muscoli sono più elastici, per gentile
concessione di madre natura.
E'
importante imparare soprattutto a contrarre e a rilassare il perineo,
cioè quei muscoli che formano una specie di otto passando intorno
all'ano e alla vagina. Per capirci sono quelli che usi se stai
facendo la pipì e la interrompi. Bisogna imparare a isolare il
perineo dalle altre parti del corpo, cioè a contrarlo senza tendere
anche i glutei, l'interno coscia o gli addominali oppure la mascella
e il diaframma (sì è buffo ma siamo tutti collegati, per fare uno
sforzo spesso tendiamo a trattenere il respiro o a stringere i denti,
cosa che in realtà toglie forza perchè è dall'ossigeno che
ricaviamo la forza e perchè se si hanno tutti i muscoli in tensione
come per reagire, quando poi dobbiamo reagire non abbiamo più
energie per aumentare la tensione e non è possibile fare lo scatto e
usare la forza che ha un muscolo pronto ma rilassato.)
In
particolare il rilassamento della mascella e della lingua è
strettamente connesso al rilassamento del perineo perchè in fondo
sono due orifizi che hanno molto in comune.
E'
incredibile come si sciolgano le tensioni al perineo anche facendo
esercizi sui piedi (tipo quello a metà tra il piacere e il dolorino
di strofinare la pianta del peso su una pallina da ping pong
mettendoci tutto il nostro peso)
Durante
l'ultimo mese è importante fare massaggi
al perineo con
olio, meglio se dopo un semicupio caldo (leggasi: dopo aver tenuto
per un po' il sedere e dintorni a mollo in una bacinella). Puoi
metterti distesa oppure accovacciata, fai col pollice 10 pressioni
per 10 secondi dall'interno verso l' ano e poi di lato sempre verso
il basso. Sempre col pollice puoi fare un massaggio semi- circolare,
sempre verso il basso,espirando, poi col le altre dita massaggia
anche la parte superiore, compiendo un arco da destra a sinistra e da
sinistra a destra. Puoi provare a vari livelli di profondità.
Questi
massaggi, insieme alla capacità di “lasciare andare” di cui
abbiamo già parlato, possono ridurre la possibilità che ti facciano
l'episiotomia, ossia il taglio dei tessuti per far uscire il neonato
( anzi, il nascente). Occuparsi del perineo è importante non solo
per il parto (e per una buona attività sessuale) ma anche per non
trovarsi a una certa età a non riuscire più a trattenere la pipì a
causa del rilassamento dei muscoli.
Tra
l'altro penso che sia molto utile cerca di capire bene come siamo
fatte, dove si trovano le ossa e dove invece i tessuti sono elastici,
dove è il collo dell'utero e che spazi abbiamo dentro. Se la
creatura è già girata puoi sentire molto bene la sua testa, è
proprio subito lì! Cerca di capire quanto si può allargare
l'ingresso - che nel caso specifico diventerà un'uscita - ti
sorprenderai di quanto sia elastica tutta la zona, tieni comunque
conto che al momento del parto la dilatazione è molto molto
superiore, perfino l'ano si dilata in modo incredibile.
Per
rilassare i tessuti esistono anche prodotti omeopatici, io mi sono
limitata a fare infusi
di salvia fresca.
Nei
corsi preparto ti insegneranno molti esercizi per sciogliere la
schiena e scoprire le mille possibilità di movimento del bacino, ma
non bisogna mai dimenticare anche tutto il resto del corpo, le gambe,
le braccia, il collo e la faccia. Prova a stare ferma in piedi e poi
sdraiata e ascoltare il tuo corpo. Quale parte richiama la tua
attenzione? Lì avrai delle tensioni, ma per ogni parte “dura”
(“piena” direbbero i cinesi) ci sono parti “vuote”, con
scarsa energia, dimenticate, deboli. Prova anche ad ascoltare queste
parti e trova un modo per massaggiarle e dare loro importanza,
secondo la medicina cinese il l'energia in eccesso che si trova nel
“pieno” si sposta verso il “vuoto” se questo viene stimolato.
Non dico che sia una cosa da improvvisare così su due piedi e non
facile ascoltare il proprio corpo, il modo migliore è quello di
occuparsi sempre di tutte le parti del corpo, senza concentrarsi solo
su quelle doloranti o “da esercitare”.
Ci
sono molte teorie anche sulla respirazione giusta nel travaglio e nel
parto, che poi lì sul momento tendi a dimenticare.
In
generale io credo che durante il travaglio la respirazione che
veramente ti permette di rilassarti e accogliere il dolore delle
contrazioni in modo da poterti dilatare sia quella profonda, con un
espirazione lunga, fino a svuotarsi del tutto, un momento di quiete
in cui il corpo assorbe tutto l'ossigeno e poi un'inspirazione (non
si può inspirare se prima non si crea spazio) che riempie prima la
pancia e solo in un secondo momento arriva fino al torace. Se quando
si inspira si raccatta velocemente aria riempiendo solo il torace e
sollevando le spalle e poi buttando fuori l'aria in fretta e non fin
infondo, oppure si fa la respirazione a cagnolino effettivamente si
sente meno male perchè il respiro è ciò che ci mette in contatto
con la parte più profonda di noi e quando il male ci assale tendiamo
ad anestetizzarci trattenendo il fiato o buttandolo fuori
forsennatamente per espellere la sofferenza. Ma facendo così non ci
si rilassa e la contrazione non può svolgere la sua funzione che è
quella di dilatare.
Lo
stesso discorso vale durante la fase espulsiva. Se riempi la pancia,
blocchi il fiato e poi spingi effettivamente ti sembra di essere più
efficace perchè senti un po' meno il male, ma da una parte non
riesci a rilassare bene il perineo, dall'altra rischi di creare una
pressione interna che è quella che fa scoppiare i capillari negli
occhi. Io ho tenuto la bocca chiusa premendo così forte le labbra
che mi sono rimaste viola per tre giorni. Perchè quando senti che
devi spingere senti anche il dolore dei tessuti che tirano e ti viene
da gridare. Anche gridare aiuta a sopportare il dolore perchè butti
fuori di un colpo tutta l'aria, ma in realtà non svuoti mai del
tutto i polmoni né li riempi completamente e buona parte della tua
energia se ne esce nel grido invece che nello sforzo di spingere.
Quindi anche qui credo che il modo più efficace sia quello di fare
una profonda espirazione nella spinta. Però non sono sicura che siq
così facile, io ci proverò con questo secondo parto e poi ti
racconterò.
Nessun commento:
Posta un commento