martedì 24 maggio 2016

COSE PRATICHE DA FARE PER PREPARASI AL PARTO


Oggi comunque le strane teorie di Leboyer sono generalmente accettate, forse più dalle ostetriche, in realtà, che dalle donne medesime, e i corsi preparto non sono più come erano quarant'anni fa. Quello a cui ho partecipato io è stato molto bello e utile e posso dirti che comunque saperne qualcosina e fare esercizi appositi aiuta.
La cosa fondamentale per “allenarsi”, si diceva, è tenere il corpo elastico e flessibile. In gravidanza ci si sente un po' goffe e rigide per vari dolori e tensioni dovuti al nuovo equilibrio dei pesi, ma in realtà i muscoli sono più elastici, per gentile concessione di madre natura.
E' importante imparare soprattutto a contrarre e a rilassare il perineo, cioè quei muscoli che formano una specie di otto passando intorno all'ano e alla vagina. Per capirci sono quelli che usi se stai facendo la pipì e la interrompi. Bisogna imparare a isolare il perineo dalle altre parti del corpo, cioè a contrarlo senza tendere anche i glutei, l'interno coscia o gli addominali oppure la mascella e il diaframma (sì è buffo ma siamo tutti collegati, per fare uno sforzo spesso tendiamo a trattenere il respiro o a stringere i denti, cosa che in realtà toglie forza perchè è dall'ossigeno che ricaviamo la forza e perchè se si hanno tutti i muscoli in tensione come per reagire, quando poi dobbiamo reagire non abbiamo più energie per aumentare la tensione e non è possibile fare lo scatto e usare la forza che ha un muscolo pronto ma rilassato.)
In particolare il rilassamento della mascella e della lingua è strettamente connesso al rilassamento del perineo perchè in fondo sono due orifizi che hanno molto in comune.
E' incredibile come si sciolgano le tensioni al perineo anche facendo esercizi sui piedi (tipo quello a metà tra il piacere e il dolorino di strofinare la pianta del peso su una pallina da ping pong mettendoci tutto il nostro peso)

Durante l'ultimo mese è importante fare massaggi al perineo con olio, meglio se dopo un semicupio caldo (leggasi: dopo aver tenuto per un po' il sedere e dintorni a mollo in una bacinella). Puoi metterti distesa oppure accovacciata, fai col pollice 10 pressioni per 10 secondi dall'interno verso l' ano e poi di lato sempre verso il basso. Sempre col pollice puoi fare un massaggio semi- circolare, sempre verso il basso,espirando, poi col le altre dita massaggia anche la parte superiore, compiendo un arco da destra a sinistra e da sinistra a destra. Puoi provare a vari livelli di profondità.
Questi massaggi, insieme alla capacità di “lasciare andare” di cui abbiamo già parlato, possono ridurre la possibilità che ti facciano l'episiotomia, ossia il taglio dei tessuti per far uscire il neonato ( anzi, il nascente). Occuparsi del perineo è importante non solo per il parto (e per una buona attività sessuale) ma anche per non trovarsi a una certa età a non riuscire più a trattenere la pipì a causa del rilassamento dei muscoli.
Tra l'altro penso che sia molto utile cerca di capire bene come siamo fatte, dove si trovano le ossa e dove invece i tessuti sono elastici, dove è il collo dell'utero e che spazi abbiamo dentro. Se la creatura è già girata puoi sentire molto bene la sua testa, è proprio subito lì! Cerca di capire quanto si può allargare l'ingresso - che nel caso specifico diventerà un'uscita - ti sorprenderai di quanto sia elastica tutta la zona, tieni comunque conto che al momento del parto la dilatazione è molto molto superiore, perfino l'ano si dilata in modo incredibile.
Per rilassare i tessuti esistono anche prodotti omeopatici, io mi sono limitata a fare infusi di salvia fresca.

Nei corsi preparto ti insegneranno molti esercizi per sciogliere la schiena e scoprire le mille possibilità di movimento del bacino, ma non bisogna mai dimenticare anche tutto il resto del corpo, le gambe, le braccia, il collo e la faccia. Prova a stare ferma in piedi e poi sdraiata e ascoltare il tuo corpo. Quale parte richiama la tua attenzione? Lì avrai delle tensioni, ma per ogni parte “dura” (“piena” direbbero i cinesi) ci sono parti “vuote”, con scarsa energia, dimenticate, deboli. Prova anche ad ascoltare queste parti e trova un modo per massaggiarle e dare loro importanza, secondo la medicina cinese il l'energia in eccesso che si trova nel “pieno” si sposta verso il “vuoto” se questo viene stimolato. Non dico che sia una cosa da improvvisare così su due piedi e non facile ascoltare il proprio corpo, il modo migliore è quello di occuparsi sempre di tutte le parti del corpo, senza concentrarsi solo su quelle doloranti o “da esercitare”.

Ci sono molte teorie anche sulla respirazione giusta nel travaglio e nel parto, che poi lì sul momento tendi a dimenticare.
In generale io credo che durante il travaglio la respirazione che veramente ti permette di rilassarti e accogliere il dolore delle contrazioni in modo da poterti dilatare sia quella profonda, con un espirazione lunga, fino a svuotarsi del tutto, un momento di quiete in cui il corpo assorbe tutto l'ossigeno e poi un'inspirazione (non si può inspirare se prima non si crea spazio) che riempie prima la pancia e solo in un secondo momento arriva fino al torace. Se quando si inspira si raccatta velocemente aria riempiendo solo il torace e sollevando le spalle e poi buttando fuori l'aria in fretta e non fin infondo, oppure si fa la respirazione a cagnolino effettivamente si sente meno male perchè il respiro è ciò che ci mette in contatto con la parte più profonda di noi e quando il male ci assale tendiamo ad anestetizzarci trattenendo il fiato o buttandolo fuori forsennatamente per espellere la sofferenza. Ma facendo così non ci si rilassa e la contrazione non può svolgere la sua funzione che è quella di dilatare.
Lo stesso discorso vale durante la fase espulsiva. Se riempi la pancia, blocchi il fiato e poi spingi effettivamente ti sembra di essere più efficace perchè senti un po' meno il male, ma da una parte non riesci a rilassare bene il perineo, dall'altra rischi di creare una pressione interna che è quella che fa scoppiare i capillari negli occhi. Io ho tenuto la bocca chiusa premendo così forte le labbra che mi sono rimaste viola per tre giorni. Perchè quando senti che devi spingere senti anche il dolore dei tessuti che tirano e ti viene da gridare. Anche gridare aiuta a sopportare il dolore perchè butti fuori di un colpo tutta l'aria, ma in realtà non svuoti mai del tutto i polmoni né li riempi completamente e buona parte della tua energia se ne esce nel grido invece che nello sforzo di spingere. Quindi anche qui credo che il modo più efficace sia quello di fare una profonda espirazione nella spinta. Però non sono sicura che siq così facile, io ci proverò con questo secondo parto e poi ti racconterò.

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