Ad essere sincera io non sono mai stata tanto preoccupata dall'idea del parto in sé, piuttosto nelle ultime settimane volevo sapere quando sarebbe iniziato il travaglio, volevo avere tutto pronto, e mi sembrava pazzesco che un avvenimento che mi avrebbe cambiato completamente la vita dovesse arrivare così senza preavviso (quei nove mesi di preavviso evidentemente non mi bastavano, la mia vita era già cambiata ma ancora non me ne rendevo pienamente conto, la pancia era una sorta di parentesi obesa).
Pensavo
semplicemente che il parto fosse un rito di passaggio fondamentale,
magico, è una prova in cui il dolore è una guida.
Pensavo
questo del parto e poi infatti è stato così.
Forse
se avessi pensato che fosse una disgrazia del cielo, una maledizione
che sarebbe meglio evitare, un dolore mostruoso e senza senso...
forse la stessa esperienza medesima mi sarebbe sembrata orribile e
ingiusta.
O
forse la verità è che, se avessi pensato che il parto sarebbe stato
doloroso e mostruoso, sicuramente lo sarebbe stato più di quel che
fu.
Perché
- diciamocela tutta - è qualcosa di disumano e travolgente, se non
avessi saputo con certezza cosa mi stava succedendo e perché mi
sarei terrorizzata a morte.
Comunque
io non avevo idee molto precise, prima.
Sapevo
bene tutto il processo fisico, avevo pure visto delle foto (mia mamma
sostiene che non bisogna vedere foto del parto prima di partorire
perchè fa impressione, ma io preferivo avere impressione dei neonati
insanguinati altrui piuttosto che schifo e orrore del mio) però
nessuno mi aveva raccontato di quale esperienza sublime e mistica
fosse, necessaria e perfetta.
L'unica
informazione che veramente mi è stata utile è quello che ci ha
detto Anna al corso preparto (ostetrica che supera l'immaginario
idilliaco che io ho delle ostetriche in generale e che non è mai
stato disatteso da nessuna sua collega che abbia conosciuto.), ha
spiegato che, così come nel rapporto sessuale il piacere porta a
lasciarsi andare e conduce all'orgasmo, nel parto è il dolore ad
essere guida e a spingerti ad abbandonare ogni resistenza e “lasciare
andare”. Perché il parto altro non è che “lasciare andare”
quella creatura che all'inizio era una parte di te e lentamente
diventa un sé (molto lentamente, diciamo nel giro di qualche
anno...una trentina? forse di più...ma di questo parleremo un altra
volta). In realtà io non ho percepito quel lutto, o baby blues o
depressione post-partum o crollo ormonale con pianti e ansie, insomma
tutte quelle cose che ormai siamo tutte giustificate - e incoraggiate
- ad avere dopo il parto per via della separazione.
Io
la prima separazione da lutto e tristezza ce l'ho avuta solo con lo
svezzamento, perchè in realtà dopo la nascita la gravidanza
continua, solo che puoi guardare negli occhi la tua creatura, tenerla
in braccio e soprattutto a volte puoi metterla GIU' o darla a qualcun
altro... beh, sì e poi puoi sentire il profumino dei suoi escrementi
e la sua dolce vocina incazzata se non fai subito ciò che devi fare,
ma per il resto tutto procede come prima, hai sempre fame, sempre
sonno, sei rincoglionita, ti svegli un po' di volte per notte e non
sei padrona del tuo corpo.
Nelle
ultime settimane di gravidanza mi capitava sempre più spesso di
sognare la nascita del mio bambino e anche di pensare al parto, ma a
collegare questi due eventi non ci riuscivo proprio. Immaginavo la
mia esperienza, come avrei affrontato il dolore, in che posizione, le
emozioni, il ruolo di Ale e poi immaginavo il mio bambino appena
nato, la mia nuova vita...ma non riuscivo a vedere una continuità
logica tra la prima e la seconda cosa.
Ogni
sera mi addormentavo pensando me lo sento, sarà questa notte, domani
avrò un figlio in braccio.
La
mattina gettavo un'occhiata nella culla per vedere se era arrivato.
Nei
sogni succedeva lo stesso, mi toccavo la pancia e sentivo un piedino
o una manina che mi stringeva il dito, oppure un vagito e puf! eccolo
lì vestito e sorridente.
La
verità è che non basta vedere film, foto, leggere, ascoltare, non
te lo puoi immaginare.
E'
come cercare di immaginarsi come sia fare l'amore quando non hai mai
baciato nessuno, non c'è verso di avvicinarsi con la fantasia. Il
tuo corpo non ne ha memoria e non riesce a raffigurarselo neanche in
sogno.
E
tu cosa pensi del parto? Che sogni fai?
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