Diciamo
che nei 9 mesi (per fortuna sono 9, ho continuato a ripetere finché
non ne sono passati 8 e cominciavo a pensare che forse 9 erano un po'
troppi... ma in realtà dentro di me li ho usati tutti, se Jonas
fosse nato una settimana prima non mi sarei sentita pronta per
diventare madre) diciamo che quel tempo serve a molte altre cose
oltre che a fare crescere a dismisura quella bestiolina che quando li
vedi in braccio alle rispettive mamme ti sembrano così piccolini, ma
quando pensi che devono uscire dal tuo corpo ti sembrano dei giganti!
E'
un tempo che serve innanzitutto per abituarsi all'idea che la vita
cambierà in modo irreversibile ( solo la nascita e la morte sono
davvero eventi irreversibili nella vita) e in cui si rivive un po'
tutta la propria storia, perchè quando diventi madre non puoi
impedirti di pensare a tua mamma e a immaginarti bambina e poi
immaginare lei bambina e tua nonna come mamma e via di questo
passo...per fortuna a immaginare la mia futura figlia come mamma
ancora non ci riesco.
Io
ho avuto la fortuna che con la mia mamma avevo già superato una
serie di fasi (da MAMMA a “la mia mamma” (con orgoglio) a “mia
madre”(sbuffando) a “mamma!”(con biasimo) a “mamma...” (con
condiscendenza) a “mamma, senti...” (alla pari).
Vi
ricordate tutte quelle cose che avete pensato di vostra mamma
giurandovi che mai vi sareste comportate così con vostra figlia?
magari non l'avete mia pensato, buon per voi, perchè a ripensarci
poi è imbarazzante.
Perchè
dopo aver dato per scontato che da grande sarei stata una MAMMA
perfetta come la mia mamma (ero all'asilo... va bene, forse anche
fino alle elementari), e dopo aver pensato che non sarei mai stata
una madre così ansiosa severa asfissiante e ricattatoria come mia
madre (dalle medie al liceo), e dopo aver pensato con orrore che
invece sarei proprio diventata come mia madre e avrei creato
dinamiche simili a quelle che ci sono nella mia famiglia perché in
essa ero cresciuta e di essa mi ero intrisa (all'università), ho
pensato che invece sì, sarei stata una madre in parte simile a mia
madre, ma perché pensavo che in fondo lei avesse fatto un buon
lavoro (basta vedere come sono venuta su bene!), ma soprattutto
perchè lo sarei stata solo negli aspetti che avevo intenzione di
emulare epurandoli di tutto ciò che ritenevo “non sano” per me.
Sarei
stata severa ma indulgente quando necessario, come lei; avrei avuto
attenzioni e mi sarei donata come ha fatto lei, ma eventualmente
anche meno se mi fossi resa conto che poi avrei sentito il bisogno di
farlo pesare; avrei ascoltato i racconti dei miei figli senza però
pretenderli da loro, proprio come lei, ma avrei accolto anche le cose
un po' dure da digerire per una madre senza dire “ma non si
raccontano queste
cose
a una mamma!”; avrei dosato la libertà dei miei figli dando loro
fiducia un po' più di quanto ha fatto mia mamma (solo a 18 anni dopo
5 anni di fidanzamento ho avuto per la prima volta il permesso di
stare fuori casa 2 giorni con Ale!) ma tanto per i miei figli sarà
sempre troppo poco e mi accuseranno di essere all'antica e io non
riuscirò a non dire “ai miei tempi”. eccetera...
Per
me adesso mia mamma è un esempio se non da imitare, su cui
riflettere. Penso che sia stata un'ottima madre, anzi precisamente la
madre di cui avevo bisogno per poter diventare quello che sono (sì,
io sono convinta che uno se li scelga i genitori in modo piuttosto
simile a quello con cui si sceglie un compagno per la vita. Questo mi
alleggerisce come madre perchè se farò errori saranno quelli che a
Jonas serviranno per essere lui perchè se avesse voluto una madre
senza errori se ne sarebbe scelta un'altra).
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