giovedì 12 maggio 2016

Lo stato interessante


LO STATO INTERESSANTE

Credevo che in gravidanza sarei stata sopraffatta da preoccupazioni, ansie paranoie dubbi incubi e dilemmi (fare un figlio a Milano??!!!??? in un appartamento in due??! senza giardino, orto, coetanei, camino, eccetera) e da insicurezze (io mamma? Un altro umano che dipende totalmente da me?)
In realtà ero in uno stato di beata confusione, molto lontano da tutto ciò che si può definire razionale, era tutto attutito, ovattato, animalesco, fame subito, sonno adesso, coccole immediate (la famosa triade bacco tabacco e venere, o sesso droga e rock 'n roll, era diventata Orfeo Pantagruele e Venere - la costante è sempre la stessa) e poi nausee, sonno che non riposa mai perchè là dentro si lavora pure la notte, corpo che cambia, scomodità e disagi vari per quanto riguarda ciascuna delle componenti della triade sacra sopraccitata, contrazioni, ansie mediche, restrizioni alimentari e di altra natura... e come facevo a spiegare che però stavo benissimo? che mi sembrava di stare in paradiso? e non solo perchè il mondo mi coccolava...


La cosa più magica era questo sentirmi come sospesa tra due mondi (forse chi stava in questo mondo mi trovava assente, sicuramente non ero lucida). Ero un ponte teso tra la terra e il cielo, attraverso il mio corpo, ora dopo ora, un progetto di umano prendeva forma ripercorrendo tutta la storia dell'evoluzione, una cellulina nel brodo primordiale, un cuore piccolo al galoppo nell'affanno di una crescita esponenziale, vertiginosa, poi le branchie, la coda, vari esperimenti, ossa del cranio buone per sviluppare un becco e poter volare, pellicce e altre forme extraterrestri, per poi modellare un buffo corpo da umanino sproporzionato pronto per ospitare uno spirito (fabbricato al momento? già usato? fabbricato all'inizio e tenuto in serbo per quel giorno? chi lo sa? io so solo che mi sentivo a metà tra la terra e un altra dimensione, io offrivo uno spiraglio e una scala ad un altro mondo per scendere sulla terra ma io stessa ero ospite di quel mondo e non ve lo so raccontare perchè lì non si usa la testa, non ci sono le parole e io senza parole non lo so dire e ciò che non so dire prende la stessa forma di ciò che non ho vissuto perchè non ha strade per entrare nella mia coscienza.)
Per questo non avevo preoccupazioni, mi sentivo scortata dovunque andassi, c'era perfino una lupa grigia e riservata che camminava qualche passo dietro di noi e vigilava su di noi...

Devo però riconoscere che io ho vissuto le mie gravidanze in una situazione super-privilegiata (papà della creatura meraviglioso, buon rapporto coi nonni, casa con affitto molto agevolato, lavoro flessibile e pure maternità pagata!!!) e vorrei dedicare 10 minuti di sincero silenzio per tutte le donne che sono costrette a vivere questi momenti senza sostegno e amore, credo debba essere una delle cose più agghiaccianti del mondo, qualcosa di simile a quello che prova un neonato abbandonato in un cassonetto, perchè la donna incinta è il neonato che porta).

E tu? Anche tu pensi che sia uno stato interessante o principalmente un gran sbattimento ( come sto pensando io in questi ultimi mesi in cui mi sento assediata con una bimba dentro e un bimbo fuori che mi succhiano energia da ogni parte) o forse invece lo vivi più sportivamente come una fase di passaggio neanche così anomala...

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